L’esempio della Sportful Dolomiti Race di Feltre
Sicurezza nelle gare ciclistiche e nelle granfondo. A Bologna sul tavolo anche la Sportful Dolomiti Race di Feltre. “Organizzare oggi: security, safety e nuovo disciplinare delle scorte tecniche alle gare ciclistiche” è il titolo dell’importante convegno promosso a Bologna da Federazione ciclistica italiana e Formula Bici, l’associazione che riunisce le maggiori granfondo d’Italia presieduta dal prefetto Roberto Sgalla. Moderava Luca Gialanella, redattore de La Gazzetta dello Sport, tra i relatori Franco Gabrielli (Capo della Polizia di Stato), Renato Di Rocco (presidente Fci), Sgalla (Formula Bici), Matteo Piantedosi (capo gabinetto Ministro Interno). Per la Sportful Dolomiti Race, il presidente Ivan Piol che ha ribadito come la sicurezza dei granfondisti per l’evento sia sempre al primo posto e come a Feltre si attivi per la giornata un centro di coordinamento che in un monitor controlla l’esatta posizione di tutti i mezzi (90 tra sanità, meccanici, scorte tecniche, camion scopa) dell’organizzazione dotati di speciali gps in modo da poter intervenire in modo puntuale e tempestivo lungo tutti i percorsi di 204km e 130km.
I lavori erano incentrati sul nuovo disciplinare delle scorte tecniche alle gare ciclistiche, con un’attenzione alla figura degli Asa (addetti alla segnaletica aggiuntiva), aspetto importantissimo, basti pensare che la sola granfondo di Feltre ne dispone 487 lungo i due percorsi e ne ha formati 250 finora. La discussione era anche incentrata sulla necessità di definire protocolli operativi unici. “La sicurezza – ha detto Sgalla – è un costo che non può essere compresso. ASA, motostaffette, ambulanze, sono presidi di sicurezza sui quali non si dovrebbe risparmiare. Non si può più accettare il continuo ribasso dei costi di partecipazione ad alcune manifestazioni sportive amatoriali; ribasso che si realizza a scapito della sicurezza, mentre dovrebbe accadere il contrario: aumentare i costi di partecipazione ma garantire manifestazioni sicure e soprattutto rispettose delle norme.”
“Abbiamo circa 1600 società organizzatrici che ogni anno realizzano oltre 4000 manifestazioni – ha detto nel suo intervento il presidente Di Rocco – Da sempre, per quanto riguarda l’organizzazione delle gare, lavoriamo su due temi: la sicurezza e il rispetto dell’ambiente, perché il ciclismo è un ottimo modo per promuovere il territorio.”
Il tema della cultura della sicurezza è stato toccato dal prefetto Piantedosi, che ha ricordato la necessità di lavorare non solo sulle regole ma anche su aspetti culturali più ampi, come la qualità delle strade o la tolleranza nei confronti degli utenti della bicicletta.
Il Capo della Polizia Gabrielli ha ricordato nel suo intervento che la sicurezza nelle gare ciclistiche è un valore che impegna la Polizia con una delle sue specialità più importanti, la Polizia stradale. Cultura della sicurezza vuol dire soprattutto agire, in base alle proprie responsabilità e competenze, in modo preventivo: “prima” è meglio di “presto”. E si è impegnato a lavorare sulla circolare di applicazione del nuovo disciplinare che definisce anche i responsabili delle scorte tecniche e degli Asa dando loro maggiore riconoscibilità e autorità.
E’ seguita la tavola rotonda che ha toccato aspetti tecnici operativi, indicando le possibili strategie di intervento, alla quale hanno partecipato Giandomenico Protospataro, vicequestore della Polizia di Stato, Mauro Vegni, responsabile del ciclismo per RCS Sport, Luigi Altamura, Comandante Polizia Municipale di Verona e Referente ANCI per la sicurezza, il consigliere nazionale Gianantonio Crisafulli, referente del Settore Amatoriale FCI, Ivan Piol, della granfondo Sportful Dolomiti Race, Alessandro Spada, della GF Nove Colli, e Vittorio di Santo, responsabile della sicurezza.
Vegni ha ribadito la necessità di lavorare sulla semplificazione burocratica e la necessità di creare regole chiare e precise omogenee in tutto il territorio e sul bisogno di migliorare la cultura del ciclismo, come avviene al Tour del France che viene riconosciuto come elemento di prestigio per il Paese.